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domenica 24 ottobre 2010

Giornalisti e giornalai ... nella buona e nella cattiva fede

Stamattina ho deciso di acquistare i giornali locali per vedere cosa avevano scritto in merito al Premio Di Venanzo.

Volendo essere sincero ero curioso di sapere se la mia persona veniva citata tra i premiati.

Si potrà obiettare che sono un pò megalomane ... lo ammetto ... sono umanamente melagomane ... in fondo penso che anche "l'immenso" autore della fotografia cinematografica Vittorio Storaro e con lui tutti gli altri premiati avranno trascorso l'odierna mattinata a fare una sua personale rassegna stampa per sapere cosa avranno mai scritto gli esperti di cinema locale.

Non è cosa da tutti i giorni ricevere una "Targa alla carriera" con su impresso una dicitura che mi rende orgoglioso, come professionista e come teramano:

"A Vincenzo Cicconi che con abile tecnica e sensibilità ha filmato eventi storici e documentari d'arte dei nostri territori".

Premiazione accompagnata dal mio ultimo lavoro ... il docu-film "I Gigli del 44"

Ma il mio interesse era anche e soprattutto un altro: capire se l'incidente di percorso capitatomi al tempo del Fuorionda di Fini e Trifuoggi era frutto di "somaraggine giornalistica" oppure di "mala fede".

Da anni sono orgoglioso del mio essere "Nemo propheta in patria" al punto tale che la considero una specie di medaglia ad honorem.

Però un giornalista che non vuole essere etichettato come giornalaio dovrebbe raccontare "la notizia" e poi ... se ne è capace ... articolare un ragionamento e fare il pelo e il contropelo "alla notizia stessa".

Stamattina su un giornale leggo, tra le altre cose, quanto segue:

"Gloria anche per gli abruzzesi, con le targhe speciali per Pierluigi Piredda, ............. e per il pescarese Walter Nanni ................. "

La notizia sarebbe stata più completa e corretta se fosse stato riportato, nell'elenco degli abruzzesi premiati, anche il teramano Vincenzo Cicconi.

Al quale Vincenzo Cicconi, meglio conosciuto come PacotVideo, gli organizzatori non hanno dato un riconoscimento per uno specifico video ... ma per quanto fatto in venti anni di onorata carriera.

Questo riconoscimento per alcuni potrebbe anche essere "esagerato" .... però "è notizia" ... e ometterla pone una giusta domanda, non solo da parte del sottoscritto ma anche da parte dello spettatore che era presente alla consegna degli attestati: è stato fatto perchè chi ha redatto l'articolo è "distratto" o perchè è"incapace" o perchè "in cattiva fede" ... o perchè è "un incapace distratto e in cattiva fede"?

Io la risposta ce l'avrei ... e la "distrazione o voluta omissione" del dopo Premio Gianni Di Venanzo mi riporta appunto al "Fuorionda di Fini e Trifuoggi".

Se all'epoca i giornalisti teramani TUTTI hanno ritenuto opportuno non dare la notizia che un teramano, non si sa come e non si sa perchè, con un Fuorionda ha messo a rischio il governo nazionale, ha causato la rottura tra Fini e Berlusconi e dopo una settimana ha querelato La Repubblica per "appropriazione indebita di un filmato e pubblicazione dello stesso senza averne alcun diritto" ... figuriamoci se potevano citare il fatto che "quel teramano" venga premiato con una "targa alla carriera" al Premio Gianni Di Venanzo?

Evidentemente ... all'epoca a Teramo accadevano dei fatti più meritevoli di essere raccontati su carta o in TV ... c'era da raccontare che a Viale Bovio si era fulminato una lampadina e che sul Viale dei Tigli erano cadute delle foglie ... notizie pregnanti per i loro lettori e i loro tele-spettatori ... un vasto bacino di persone circoscritto tra Villa Pavone e Villa Tordinia e Scapriano.

Chissà perchè per settimane Sky, Mediaset, Rai, La7 hanno raccontato del "fuorionda di Fini" e delle implicazioni politiche e a Teramo le TV locali non ne hanno parlato?
Perchè sono somari o per evitare di raccontare di "quel teramano"?

Chissà perchè per settimane quel Fuorionda sui giornali nazionali ha permesso ai giornalisti politici, dalla Valle D'Aosta alla Sicilia di riempire pagine e pagine ... mentre nei giornali locali non è stato sprecato manco un righino per ... citare che quel tizio che ha combinato "un terremoto politico" era ... udite udite ... un teramano?

Un intellettuale teramano, prima della premiazione ... ragionando sulla censura al tempo del Fuorionda e sul mio essere, in generale, "Nemo propheta in patria" ha detto ... "caro Vincenzo devi mettere in conto che l'invidia è un sentimento del genere umano, e questo sentimento è più forte in coloro che provano invidia verso un loro conterraneo. E di questo dovresti esserne solo onorato".

Aveva ragione ... MI SENTO ONORATO DELLA LORO INVIDIA !!
(Ovviamente mi riferisco al Fuorionda, uno scoop a livello nazionale tutto da raccontare, e non alla "Targa alla carriera" al Premio Gianni Di Venanzo.)

A differenza di questi "ciappanti della carta scritta" ho la presunzione di "possedere il web" ... di saperlo usare senza "intermediazioni altrui" ... e di piegarlo ai miei desideri.

Della serie ... come farsi le notizie in proprio e senza essere giornalista ... ma soprattutto senza sprecare carta e inquinare l'ambiente con l'inchiostro.

A titolo di curiosità ricercando invece l'autore dell'articolo il motore di ricerca Google lo segnala tra i desaparecidos.

Senza l'utilizzo del web, senza l'uso di un blog tutto ciò che oggi qualcuno ha potuto leggere sui giornali (e anche quello che hanno omesso di scrivere) fra poche ore sarà relegato nel dimenticatoio ... i fogli di carta fra poco saranno già utili per la raccolta differenziata nel settore ... "carta e cartoni".

Del Premio Di Venanzo 2010 fra una settimana, fra un mese resteranno i miei video, la descrizione dei miei video ... e quanto ho scritto in questo "post" ripubblicato su altri blog da me gestiti.

E di quell'articolo in cui è stata omessa la "mia presenza" resterà solo un cenno ... unicamente perchè ne ho parlato io stesso in questo e in altri blog.

PS: Ringrazio la giornalista Patrizia Lombardi per aver, a parte il refuso sul cognome, correttamente riportato la notizia "... e poi Vincenzo Ciccone e la sua prova coinvolgente ed avvolgente de "I gigli del 44"

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