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sabato 30 ottobre 2010

Ascanio Celestini alla cerimonia di premiazione del XV° Premio Paolo Borsellino

Ascanio Celestini è un attore teatrale, regista cinematografico, scrittore e drammaturgo italiano ed è una delle voci più note del teatro di narrazione in Italia.

La sua scrittura nasce sempre da un lavoro di indagine condotto attraverso interviste e laboratori.


Del 2000 sono Radio Clandestina, sull'eccidio delle Fosse Ardeatine, e Cecafumo, sulla fiaba.

Del 2002 è Fabbrica, che racconta cinquant'anni di storia operaia attraverso tre generazioni.
Nel 2004 ha girato con Fandango il documentario Senza Paura, storie e musiche di lavoratori notturni.

Per Radio 3 ha scritto e interpretato diverse trasmissioni, tra cui Bella Ciao sul tema del lavoro e della Resistenza.

Con Donzelli ha pubblicato Cecafumo, Fabbrica e la ripresa televisiva di Radio Clandestina.

Per Einaudi ha pubblicato la versione letteraria di Scemo di guerra («L'Arcipelago Einaudi», 2005), il cofanetto con DVD Scemo di guerra («Stile libero/DVD», 2006) e La pecora nera («I coralli», 2006 e «Super ET», 2008).

E' ospite fisso al programma di RAI 3 "Parla con me" con Serena Dandina e Dario Vergassola.

Nell'applauditissimo intervento al XV° Premio Borsellino ha proposto una rivoluzione culturale prima di quella di piazza per raggiungere la legalità di cui abbiamo bisogno.
Ha raccontato una fiaba sull’ottimismo tutta a modo suo che accenna ai tagli nell’insegnamento ed alla paura dell’uguaglianza.




MOTIVAZIONE DEL PREMIO

Attore teatrale coraggioso e impegnato, regista appassionato, scrittore e drammaturgo di storie e di storia, ha il merito di mettere in comunicazione il genio, l’inventiva umana, con il necessario sguardo sul mondo, che spesso invece rimane, per gli artisti come per i politici, una distratta incombenza.


Rappresenta una figura di artista e intellettuale versatile e complessa.
Nel corso degli anni, l’obiettivo di Ascanio Celestini si è spinto a immortalare l’eccidio delle Fosse Ardeatine, la guerra, la lotta di classe, la vita degli operai, le storie dei lavoratori precari, l’istituzione manicomiale.

La ferocia della miseria urbana, riscattate al contempo dalla dignità dei cittadini onesti.

Nel suo recente film “La pecora nera” ha raccolto brandelli di esistenze di persone-fantasma, che meriterebbero una maggior attenzione da parte di tutti.
Da ogni sua opera traspare uno straordinario impegno civile, un desiderio di giustizia e di libertà sociale che si traducono in una coraggiosa e continua sfida al potere.

In una società e in una cultura dove sembra di vivere solo tra situazioni sconcertanti, in cui gli uomini sono attori come fantocci, marionette, automi, Celestini ci pone un orizzonte in cui la società e i cittadini possono muoversi nella direzione di un cambiamento attivo, coscientemente voluto

Come riconoscimento di un'attività di tutela e accrescimento della democrazia ad Ascanio Celestini il Premio Borsellino 2010.











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