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domenica 19 dicembre 2010

Festa della Teramanità

Il 19 dicembre, nel giorno della ricorrenza di San Berardo, Santo Patrono della città di Teramo, presso la Sala Polifunzionale della Provincia si è svolta la 15° edizione della Festa della Teramanità.
La manifestazione, organizzata egregiamente dall’associazione culturale Teramo Nostra, rende omaggio a personalità illustri che si sono particolarmente distinte per il bene della città di Teramo.

La 15° edizione ha voluto premiare personalità non prettamente teramane ma che, grazie alla passione e alla professionalità nel proprio lavoro, possono considerarsi "teramani d'adozione, e quindi meritevoli di un riconoscimento ufficiale.

La manifestazione è stata presentata dal cabarettista giuliese Marko Ferrari ed è stata integralmente video-ripresa da Vincenzo Cicconi, teramano DOC e titolare della PacotVideo.


67 - Festa della Teramanità (2010-12-19) from Pacotvideo on Vimeo.



Questa la scaletta della manifestazione.

1 - Alcune ballerine dell'associazione Arteballetto di Sara Marchetti eseguono una performance dal titolo "Carmen-Suite".

2 - Saluti del Presidente Piero Chiarini ed del Direttore Artistico Sandro Melarangelo che illustra la collettiva di pittura ispirata al “Miracolo di San Berardo” tematica con sfumature religiose, culturali e storiche su cui, in piena libertà tecnica ed interpretativa, si sono cimentati oltre venti artisti della provincia di Teramo e gli alunni del Liceo Artistico cittadino, coordinati dal Prof. Marco Pace.

3 - Presentazione del volume “A contar camosci nella Conca del Sambuco” di Marcello Maranella, Direttore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, intervistato dall’addetto stampa di Teramo Nostra Alessio Palantrani.
Si sono descritte così le importanti attività, legate all’emergenza terremoto, alla tutela della biodiversità del Parco e all’educazione ambientale, che tale Ente è in grado di realizzare per il proprio territorio e la sua popolazione.

4 - Sketch comico di Marko Ferrari, videoripreso per soli tre minuti per espressa richiesta dell'autore, che ha più volte ironizzato sulle sue origine giuliesi e sulla sua infanzia “difficile” fra dialetti incomprensibili.
La verve comica del presentatore si è anche scagliata su alcune contraddizioni del nostro territorio e non ha risparmiato Chiarini e Melarangelo, recentemente protagonisti di eclatanti proteste a difesa del Teatro Romano.

5 - Silvano Toscani, poeta teramano, che recita alcune poesie in dialetto teramano.

6 - Consegna della Targa alla direttrice del trimestrale dell’associazione Teramo Nostra, Cosima Pagano, nativa del Salento, per la sua disinteressata professionalità in difesa del patrimonio artistico e culturale della città di Teramo.

7 - Consegna della Targa al Magnifico Rettore Rita Tranquilli Leali, originaria della capitale, che sta dirigendo un’istituzione culturale e scientifica di prim’ordine come l’Ateneo teramano.

8 - Consegna della Targa al Dott. Enzo Caporale, nato a Torino, che dirige da venti anni l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo rendendolo eccellenza scientifica italiana ed internazionale.

9 - Consegna della Targa all’On. Elisabetta Zamparutti, altoatesina, deputata dei Radicali Italiani che ha difeso il nostro Teatro Romano nelle aule parlamentari dal malcostume imperante.

10 - La serata si conclude con i saluti finali di Piero Chiarini, Presidente dell'associazione culturale Teramo Nostra.



(96 - Festa della Teramanità (2010-12-19) from Pacotvideo on Blip-TV)


Il video, della durata di 70 minuti, è stato pubblicato integralmente su due canali video (Vimeo e Blip.TV) gestiti dalla PacotVideo e su tre blog (blog della Città di Teramo - blog della PacotVideo - Pensieri Teramani), anch'essi gestiti da Vincenzo Cicconi della Pacotvideo

sabato 18 dicembre 2010

Il Teatro Antico Romano. Ieri .. oggi .. e si spera .. domani

Una giusta battaglia civile la si può combattere in vari modi.
C'è chi scende in piazza per manifestare il proprio dissenso e c'è chi, come me, preferisce fare da cassa di risonanza, con l'ausilio delle mie "armi" (telecamera e divulgazione dei video su internet), alle altrui battaglie civili.

Anche stavolta ho reputato giusto mettermi a disposizione del professor Sandro Melarangelo e di Teramo Nostra nell'ormai più che decennale battaglia per riportare alla luce il Teatro Antico Romano.


188 - Teatro Antico Romano. Ieri, oggi .. domani
Uploaded by pacotvideo.


All'inzio del video, della durata di circa 19 minuti, il professor Melarangelo indossa le vesti di storico della città di Teramo ripercorrendo alcune fasi della storia del Teatro d'Interamnia (che aveva già magistralmente fatto in un altro video) fino a giungere al 2 dicembre 2010, giorno in cui, in segno di protesta, si sdraiò per terra per impedire che i reperti archeologici fossero prelevati e trasferiti altrove.

Quell'atto di protesta si dimostrò vincente.

Difatti le pietre del Teatro d'Interamnia sono state parcheggiate sulla strada, di lato del Teatro d'Interamnia e verranno riposizionate dopo che i lavori nel medesimo Teatro verranno portati a termine.

Qui di seguito la trascrizione dei primi 6 minuti circa nel quel il professor Sandro
Melarangelo racconta "storia ed attualità" del più importante monumento romano di Teramo.

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Il Teatro d'Interamnia è il teatro romano più grande del Piceno che potrebbe anche essere riutilizzato.
Stiamo parlando di una impresa epica che partì da Francesco Savini nel 1901 e nel 1926, produsse una relazione per l'Accademia dei Lincei che fece proprio quella ricerca.

Queste importanti iniziative di Francesco Savini e successivamente del Ministro della Cultura Popolare Bottai e ancora poi di Giovanna Melandri ma anche degli altri Ministeri dei Beni Culturali successivi purtroppo ancora oggi non possono avere soddisfazione perchè qualcuno impedisce che si porti avanti questo progetto storico per la Città di Teramo ... il recupero del Teatro d'Interamnia.

Ma noi insisteremo.

Il 2 dicembre 2010 quando si cercò di rimuovere i reperti archeologici dal Teatro Romano, cioè le pietre che componevano i 4 fornici sud est del teatro noi abbiamo impedito che venissero asportati dall'aerea e collocati in una zona, si archeologica come quella della Cona, ma chissà se poi li avremmo riavuti.

E soprattutto chissà se poi avremmo riavuto la ricostruzione dei 4 fornici.

Ora noi auspichiamo che questo teatro sia ricostruito nella sua interezza per quello che è possibile ... ed è possibile perchè i reperti ci sono.

Sono ammassati nell'area e noi li abbiamo fatti lasciare nell'area e sono così tanti che possono ricomporre quella parte mancante affinchè noi possiamo avere il Teatro d'Interamnia ricostruito per quella parte che può ancora essere utilizzabile anche in un futuro per iniziative estivedi spettacoli teatrali, di spettacoli operistici.

Stamattina (2 dicembre 2010) ci siamo svegliati di soprassalto perchè varie telefonate di vari cittadini ci hanno informato che sul Teatro Romano, nonostante le assicurazioni che ci erano state date anche pubblicamente dal sindaco in Consiglio Comunale, si vedeva ancora all'interno del Teatro armeggiare una ruspa che prelevava i reperti archeologici e li metteva su di un camion.

E poi qualcun'altro dall'area della Cona, l'area della Via Sacra, dove dovevano essere portati questi reperti archeologici, ci hanno avvisato che un camion scaricava pietre su quell'area.

Allora noi ci siamo precipitati nell'area di cantiere, abbiamo guardato
attraverso le fessure perchè c'è un'ampia staccionata.

E' la prima volta che succede che in un cantiere ci sia un'ampia staccionata che impedisce la visuale di quello che sta succedendo li dietro ... bene ... dopo aver visto che cosa succedeva da dietro le fessure abbiamo chiesto alla fine al capo cantiere della ditta appaltatrice di Montorio, Patella.

Molto gentilmente ci ha fatto entrare all'interno del cantiere e abbiamo constatato che l'allarmismo dei cittadini teramani era esagerato.

Non trattavasi di asportazione delle pietre romane, dei reperti archeologici che devono servire per la ricostruzione dei 4 fornici, ma di pietre di fiume che nel tempo erano state depositate li.

Poi ci siamo recati per renderci conto dal vivo sull'area della Cona ed abbiamo
constatato che era vero quello che ci siceva la ditta appaltatrice Patella.
Quindi ci siamo rassicurati

Però è importante che i vari cittadini teramani al di fuori di Teramo Nostra si siano interessati per la salvaguardia di questo importante bene, di questo importante monumento, di questo reperto archeologico romano più importante d'Abruzzo.

I cittadini teramani finalmente lo fanno proprio, cominciano ad inorgoglirsene e ostacolano, contrastano quelli che vorrebbero ancora le due fatiscenti case, una terremotata, Casa Salvoni, l'altra, Casa Adamoli, riconsolidata e non si capisce perchè, insistano ancora sulla cavea del Teatro Romano.

Tutti sono scandalizzati di questo e tutti chiedono che questi due edifici incongrui vengano rimossi per rimettere a vista il Teatro Romano

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Approfondimenti alla vicenda del Teatro Antico:
Il Teatro Romano senza pietre (Giancarlo Falconi)
Sandro Melarangelo tira le pietre... (Giancarlo Falconi)

Il video è stato pubblicato sui seguenti canali video gestiti dalla PacotVideo:
1 - DailyMotion di Virgilio
2 - Kewego
3 - Vimeo
4 - Blip.Tv

Articolo, video e foto sono stati pubblicati sui blog gestiti dalla PacotVideo:
1 - Blog della città di Teramo
2 - Blog della PacotVideo
3 - Blog dei Pensieri Teramani

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sabato 30 ottobre 2010

A Roberto Saviano il Premio Nazionale Paolo Borsellino 2010.












"Il potere, mai come ora, sente di scricchiolare ...
tutto sembra che stia finendo ...
dobbiamo resistere ancora un poco ma sta finendo ...
credo che dobbiamo avere fiducia in questo.
"

Questo è stato sicuramente il passaggio del discorso di Roberto Saviano più applaudito dal numeroso pubblico accorso al Teatro Odeon di Roseto degli Abruzzi per assistere alle premiazioni della 15° edizione del Premio Paolo Borsellino.

FRASI PROFETICHE !!





Roberto Saviano ha chiuso il suo discorso con una pillola-verità ...
"VERITA' E POTERE NON COINCIDONO MAI".

Lo scrittore e, prossimamente, "autore televisivo" del programma di RAI 3 "Vieni via con me" con Fabio Fazio si è detto emozionato di ricevere un premio intitolato a Borsellino soprattutto perchè ricevuto in Abruzzo ...
"terra che amo moltissimo per una piccola forma di narcisismo che ho ... è stata la prima regione a darmi la cittadinanza onoraria".






















MOTIVAZIONE PREMIO 2010 A ROBERTO SAVIANO

Sapere, capire diviene una necessità, l'unica possibile per considerarsi ancora uomini degni di respirare.

Roberto Saviano agisce in prima per­sona e nella soci­età civile, con­tro le mafie, le ingius­tizie, con­tro l’ambiente dev­as­tato, con­tro i traf­fici ille­gali di rifiuti e la com­pia­cenza dei rap­p­re­sen­tanti dello Stato cor­rotti.

Con uno stra­or­di­nario sac­ri­fi­cio per­son­ale, pagando un prezzo altissimo per il suo impegno pro­fuso in difesa e per la pro­mozione dei val­ori della lib­ertà, dell’informazione, della democrazia, della legal­ità.

Una legal­ità vera, quella che sta den­tro il nome di Paolo Borsellino: non il vuoto legal­ismo dei ben­pen­santi, il secu­ri­tarismo che aggre­disce i lavavetri ma è con­nivente con l’illegalità dif­fusa della polit­ica, chi­ude gli occhi davanti alle truffe dei potenti e rimane silente e dunque com­plice davanti ai furti di Stato.

Con­duce una lotta quo­tid­i­ana e nobile con­tro il male asso­luto delle mafie, dell’angheria, della cor­rut­tela dif­fusa e del silen­zio com­plice, con la forza delle idee per portare sem­pre avanti in suo impegno di gius­tizia, a qual­si­asi costo, per costru­ire un futuro migliore.

Per tutti.

A Roberto Saviano il Premio Nazionale Paolo Borsellino 2010.



















































Antonio Ingroia alla cerimonia di premiazione del XV° Premio Paolo Borsellino

“La lotta alla mafia non può essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, che coinvolge tutti, che tu ti abitui a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità, e quindi della complicità”.
(Paolo Borsellino)








Il premio Borsellino, giunto alla 15° edizione, si propone di esaltare ogni anno l'operato di personalità che, nel corso della loro vita, hanno testimoniato i più alti valori degli esseri umani: la rettitudine, la giustizia, la solidarietà, la legalità.

Il premio, nato il 3 dicembre del 1992 e presieduto da Antonino Caponnetto fino al 2002, ancora una volta intende testimoniare ammirazione, gratitudine ed affetto a quelle personalità italiane che hanno offerto una testimonianza d’impegno, di coerenza e di coraggio particolarmente significativa nella propria azione sociale, civile, culturale e politica contro la violenza e l’ingiustizia, ed in modo particolare per l’impegno profuso in difesa e per la promozione dei valori della libertà, della democrazia e della legalità.

Il presidente del Premio dell'edizione 2010 è il Procuratore Aggiunto di Palermo Antonio Ingroia e la giuria è composta da Lirio Abbate (giornalista de L'Espresso), Maurizio De Luca (giornalista de L'Espresso), Feancesco La Licata (giornalista de La Stampa), Salvo Palazzolo (giornalista de La Repubblica), Sandro Ruotolo (giornalista della RAI e della trasmissione Anno Zero).
























Leo Nodari, Sandro Ruotolo e la lettera di Agnese Borsellino,

Il coordinatore del Premio Borsellino Leo Nodari, nel salutare il pubblico, racconta le difficoltà incontrate nel portare avanti un simile evento.

La forza nel proseguire e portare avanti questo progetto trova nuova linfa dalle parole inviate, tramite una lettera, dalla signora Agnese Borsellino, la vedova del giudice Paolo Borsellino.

La lettera viene letta da Sandro Ruotolo.





Carissimi giovani,

mi rivolgo a voi come ai soli in grado di raccogliere davvero il messaggio che mio marito ha lasciato, un’eredità che oggi, malgrado le terribili verità che stanno mano a mano affiorando sulla morte di mio marito, ha raccolto mio figlio Manfredi, e non, badate, offrendo sterili testimonianze come vittima di una subdola guerra che gli ha tolto quando aveva appena 21 anni il padre, ma come figlio modello, di cui non posso che andare orgogliosa, soprattutto perché, insieme alle sue sorelle, serve quello stesso Stato che non sembra avere avuto la sola colpa di non avere fatto tutto quanto era in suo potere per impedire la morte del padre.

Leggendo con i miei figli (qui in ospedale dove purtroppo affronto una malattia incurabile con la dignità che la moglie di un grande uomo deve sempre avere) le recenti notizie apparse in questi giorni sui giornali, dopo alcuni momenti di sconforto ho continuato e continuerò a credere e rispettare le istituzioni di questo Paese, perché mi rendo conto che abbiamo il dovere di rispettarle e servirle come mio marito sino all’ultimo ci ha insegnato, non indietreggiando nemmeno un passo di fronte anche al solo sospetto che può avere avuto di essere stato tradito da chi invece avrebbe dovuto fare quadrato attorno a lui.

Io e miei figli non ci sentiamo persone speciali, non lo saremo mai, piuttosto siamo piccolissimi dinanzi la figura di mio marito che ribadisco ancora una volta, anche a molti di voi che non eravate nati l’anno delle stragi, non è voluto sfuggire alla sua condanna a morte, ha donato davvero consapevolmente il dono più grande che Dio ci ha dato, la sua vita.

Io non perdo la speranza in una società più giusta ed onesta, sono anzi convinta che sarete capaci di rinnovare l’attuale classe dirigente e costruire una nuova Italia, l’Italia del domani.

Agnese Borsellino