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venerdì 20 aprile 2007

Mario Ambrosini: dall'antifascismo alle lotte sindacali. Brevi ricordi di un militante. (Parte 4°)

Dopo la battaglia si pose il problema di fronteggiare un attacco im­provviso nella notte da parte delle truppe tedesche.
Si decise di costituire tre gruppi di volontari composti da 33 partigiani per ogni gruppo.

Del primo gruppo, del quale feci parte, ebbe il comando Armando Ammazzalorso.
Ricordo ancora alcuni altri compagni: Giorgio Valente, Attilio Maraschi, Guido Pezza e altri di cui non rammendo i nomi.

Un altro gruppo fu comandato da Mirco Matatievick, l'altro ancora da Ryko Neradovic.

II gruppo Ammazzalorso si dispose sul colle ver­so Paranesi per prevenire un attacco da quella parte.
Gli altri due gruppi si disposero uno a fronteggiare il versante di Ascoli Piceno, l'altro per vigilare l'eventuale attacco proveniente da Amatrice.
Il gruppo comandato da Adelchi Fioredonati si stabilì fin da subito sul Monte Gorzano.

Durante la notte si notarono molte luci nei boschi sottostantì, erano soldati tedeschi scampati alla morte nel combattimento che si era ingaggiato.

Il giorno 26 settembre, considerata la missione compiuta, riprendem­mo la via del ritorno a Bosco Martese.

Il sentiero obbligava a ripassare sull'Ara Martesa dove trovammo Carlo Ricci intento a estrarre l'otturatore della mitraglia per renderla inservibile.
Chiedemmo il motivo di tale comportamento e la risposta fu che nel corso della notte c'era stato il "si salvi chi può".

Dietro un cespuglio notammo un uomo che dormiva di un sonno profondo, lo svegliammo: era Alberto Rodomonte.

Nel ritornare a Bosco Martese ci imbattemmo nella postazione Rodomonte ma non c'era più nessuno.
Controllammo la mitraglia Saint Etienne per renderla inservibile, poi proseguimmo per Bosco Martese dove non trovammo nessuno.

Scendemmo a Pietralta dove fummo ospitati dalle famiglie del luogo.

Alle ore 15,00 cominciarono a tuonare i cannoni, si comprese che i tedeschi al più presto sarebbero arrivati in forze.

Ammazzolorso con responsabilità e grande capacità riuscì ad evitare il rastrellamento delle truppe tedesche.

I gruppi comandati dai due comandanti slavi erano composti da partigiani slavi e da partigiani di Montorio al Vomano.
Furono costretti a duri combattimenti con molti feriti e molti morti.

Evitati i rastrellamenti, riuscimmo a scendere a Magnanella, dove fummo ospitati da Gilda Cordone la quale già ospitava suo fratello Gaetano.
Dei gruppo dei 33 alcuni tornarono a Teramo, altri furono incaricati di riprendere i contatti con i partigiani che operavano in città.

Ristabiliti i contatti, ci furono mandati viveri e quanto occorreva per sopravvivere.

Da Magnanella ci spostammo sul monte Tre Croci in località Acqua Chiara dove era ubicata una baracca della forestale.

ln quei giorni dal campo di concentramento di Servigliano in provincia di Ascoli Piceno, ci fu un evasione di prigioníeri, alcuni dei quali vole­vano passare il fronte, li ospitammo per alcuni giorni, tra essi un ame­ricano, un inglese, un polacco e tre slavi.

Vennero da Teramo Bruno Sanatacroce, Bruno Cellini e Ivo Mordente.

Informati che la Forestale avrebbe ripreso possesso della baracca, Ammazzalorso ed il sottoscritto ci spostammo a Villa Gesso dove fummo ospitati da Donato Di Silvestro.

Nel mese di novembre (del 1943) si decise che Ammazzalorso sarebbe rimasto in zona per riorganizzare i gruppi di partigiani mentre io mi dovevo spostare nella zona di Castellalto per organizzare un altro gruppo di partigiani che avrebbe operato in un'altra zona.

La mia famiglia si era dovuta trasferire a Casemolino frazione del comune di Castellalto dai genitori di mia madre, così il mio compito si rese più facile.
Venne l'inverno con tanta neve e non fu facile tenere i contatti con i vari gruppi.


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Testimonianza di Mario Ambrosini
Tratto dalla Collana "Quaderni della memoria"
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giovedì 19 aprile 2007

Mario Ambrosini: dall'antifascismo alle lotte sindacali. Brevi ricordi di un militante. (Parte 3°)

Nel mese di settembre (1943) ci furono contatti e riunioni per decidere il da farsi, considerato che il fronte era ancora lontano.
Iniziò a Teramo un movimento di truppe tedesche da e per il fronte.

A Piazza Garibaldi il capitano dei carabinieri Bianco disarmo una co­lonna di soldati tedeschi che poi, per ordine del colonnello comandante del distretto di Teramo Scarienzi, furono riarmati.
Questo episodio provocò una presenza più massiccia delle truppe tedesche.

Si scelse da parte di tutti gli antifascisti di organizzare la lotta armata.
Si tenne una riunione con la partecipazione di: Ercole Vincenzo Orsini, Armando Ammazzalorso, Adelchi Fioredonati, il capitano Giovanni Lorenzini, Felice Rodomonte, Mario Capuani, il cap. Ettore Bianco, Vincenzo Poltroni, Gaetano Ambrosini ed altri di cui non ricordo il nome.
lo non partecipai a quell'incontro, ma ne fui informato da mio padre.

A quella riunione si confrontarono due posizioni: quella dei comunisti i quali proponevano la formazione di gruppi partigiani in alcuni punti strategici con la possibilità di attacco e vie di fuga e il collegamento, tramite radio, con i gruppi che operavano in città.

L'altra tesi era di andare a Bosco Martese e di li organizzare i gruppi di resistenza.
La seconda proposta prevalse.
Così tutti si impegnarono per l'organizzazione a Bosco Martese.
Tutto l'occorrente: armi, vitto, vestiario e contenitori per la mensa fu prelevato dalle caserme.

Il giorno 22 settembre 1943 riesco con un mezzo di fortuna a raggiungere Bosco Martese.
Vi giunsi verso mezzogiorno.

Appena arrivato mi informai dove era il comando: questo era ubicato nella casetta della Forestale, nel cui spazio antistante era stata siste­mata la mensa.

Nell'area ora occupata dall'albergo e su tutto il colle circostante erano accampati tanti uomini di tutte le età, dai giovanissimi agli anziani.


Notai sul piazzale, tra gli altri, Loreto Piantini, Antonio Di Teodoro Adone, Gianni Nisii.

Molti di quei giovani si erano rifugiati a Bosco Martese per paura dei tedeschi
Il giorno 24 settembre ci fu la consegna delle armi.
Molti giovani non ne conoscevano l'uso, così mi resi utile facendo l'istruttore.

Il giorno successivo, 25 settembre, giunse una staffetta la quale informò che i tedeschi avevano prelevato nel mulino De Iacobis dei partigiani e li avevano fucilati e che una colonna motorizzata era diretta a Bosco Martese.

Il fatto nuovo non dava il tempo necessario per una organizzazione compiuta
La battaglia si svolse nell'Ara Martesa.

L'Ara Martesa è un piccolo spazio tra due colli: a sinistra si trova un'altura che arriva fino a Bosco Martese, sulla destra il colle che arriva fino a Paranesi.

Nello spazio adiacente alla strada c'era una baracca dei boscaioli davanti alla quale era stata piazzata una mitragliatrice con il mitragliere Carlo Ricci detto "Macinino", ottimo e coraggioso pugile, così chiamato per il suo modo di combattere.

Sul colle di sinistra in un'altra piazzola era stata sistemata una mitra­gliatrice di fabbricazione francese una Saint Etienne controllata da uomini della banda Rodomonte, tra essi c'era anche Italo Piantini.

Sul colle che si estende sopra Paranesi, appena sopra la strada, erano stati sistemati altri partigiani.

Fatta avvicinare la colonna tedesca a circa trenta metri iniziò il fuoco.

La colonna tedesca fu sorpresa dalle due mitragliatrici e dai partigiani che erano disposti sopra la strada.

Finita la battaglia si contarono numerosi morti da parte tedesca.
Il co­mandante la colonna tedesca fu preso prigioniero da Felice Rodomonte e fu condotto al comando Partigiano.
Fu processato e condannato a morte per essersi reso responsabile della fucilazione dei partigiani prelevati dal mulino De lacobis.

mercoledì 18 aprile 2007

Mario Ambrosini: dall'antifascismo alle lotte sindacali. Brevi ricordi di un militante. (Parte 2°)

Mi propongo di raccontare come sono stato coinvolto prima nel movimento antifascista, nella lotta partigiana e, a Liberazione avvenuta. nell'esperienza politica e sindacale.

Fino ad ora ho evìtato di darne testimonianza non ritenendomi un primo attore ma un umile attivista.
Sollecitato a tal proposito comincerò la mia narrazione dal 1940 ad oggi

Nel 1940 tornai a Teramo dopo essere stato per nove anni da una sorella di mio padre.

Avevo conseguito la licenza elementare, i miei genitori pensarono di darmi una maggiore istruzione, mi iscrisserocosì all'Istituto di avviamento professionale.

Il sabato era stato istituito un corso premilitare per preparare i giovani alla guerra.
Io non volevo prendervi parte ma mio padre mi consigliò di partecipare, perché la conoscenza delle armi un giorno sarebbe stata utile.
Le motivazioni espresse da mio padre mi convinsero.

Fu utile a me e a quei compagni reduci della guerra dei 1915 - 1918 che avevano dimenticato l'uso delle armi.

Per quanto riguarda l'impegno politico di mio padre esso inizia nel lontano 1920 come socialista impegnato nella costituzione della prima cooperativa socialista, fu membro della Camera dei Lavoro che organizzò il grande sciopero dei mezzadri.
Nel 1921 aderì al PCI.

Mio padre, artigiano del legno, riusciva a evitare il controllo dell’OVRA, la polizia politica che il regime fascista aveva istituito mascherando le riunioni degli oppositori antifascisti con commesse di lavoro.
Fu coerente con i suoi ideali fino alla sua morte avvenuta nel maggio 1945.
Il conflitto non fu come avevano affermato i regimi totalitari nazisti e fascisti, una guerra lampo, perciò gli antifascisti intensificarono la loro attività clandestina per discutere sul da farsi.
Anche i fascisti si preoccupano ed entrarono in allarme.

Ricordo che il 30 aprile 1943 organizzarono pattuglie per il controllo della città, temendo che il Primo Maggio avrebbero potuto avere delle sorprese.
Le sorprese le ebbero ugualmente: sul Sanatorio trovarono scritte che rccitavano: "il duce qui ci conduce"; nel cimitero trovarono altre scritte che recitavano "Fascisti presto fatevi la fossa".

Autori furono giovani antifascisti.
In risposta furono arrestati molti vecchi antifascisti.
Si pose allora il problema dì far liberare gli arrestati.

Degli autori delle scritte ricordo alcuni nomi: i fratelli Glauco e Manderò Mobili, Giorgio Valente, Lucio Liberi, Mario D'Amico e tanti altri nuovi alla lotta clandestina

Una volta arrestati gli antifascisti, i fascisti più tranquilli allentarono la sorveglianza sulla città.
Apparvero però nuove scritte sui muri che recitavano, "Chi scrisse scrive liberate gli innocenti”.
Gli arrestati furono liberati, ma la preoccupazione dei fascisti crebbe, perchè l'episodio dimostrava che gli antifascisti diventavano sempre più numerosi.

A luglio 1943 cade il fascismo, ma la guerra continua.

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Testimonianza di Mario Ambrosini
Tratto dalla Collana "Quaderni della memoria"
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martedì 17 aprile 2007

Mario Ambrosini: dall'antifascismo alle lotte sindacali. Brevi ricordi di un militante. (Parte 1°)

E' una testimonianza diretta e franca quella che viene presentata, resa da una persona che per tradizione famigliare e per convincimento personale, ha fatto dell'antifascismo e dell'affermazione dei diritti dei lavoratori un cardine della propria vita.

Figlio di un oppositore della dittatura fascista, di quel Gaetano Ambrosini che aveva pagato a caro prezzo la sua irriducibilità al regime.

Mario è stato uno di quei giovani che allo scoppio del secondo conflitto mondiale seppero restituire linfa vitale al movimento antifascista teramano stremato da venti anni di oppressione, ma non domo.

Scorrono uomini e avvenimenti della Resistenza teramana che viene restituita con semplicità e forza evocativa insieme, alle nuove generazioni e agli immemori.
Mario Ambrosini ne parla in termini asciutti, senza nessun cedimento retorico o oleografico.
Eppure quanta consapevolezza e quanta verità vi è nelle sue parole!

Un "militante", così egli si definisce ma la sua partecipazione alla lotta partigiana, la sua presenza nei luoghi e ai momenti salienti della Resistenza teramana, ne fanno un testimone di tutto rispetto.
Allo stesso modo, con naturalezza che gli invidiamo, egli racconta in brevi pagine una vita di lavoro, di affermazioni di diritti, di crescita di consapevolezze.

Ne sortisce un ritratto di un uomo la cui dignità e la cui moralità fanno tutt'uno con una militanza rigorosa e mai abbandonata.
I richiami alla coerenza, alla fermezza dei principi, al rispetto di se stesso come degli altri, rappresentano così il suggello di una vita, esemplare nella sua affascinante semplicità.

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Presentazione di Luigi Ponziani
(direttore della Biblioteca Provinciale Melchiorre Delfico - Teramo)
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mercoledì 11 aprile 2007

Pianeta Farmacia 2007 - 5 - Farmaci Generici ed Equivalenti



Quinta puntata di Pianeta Farmacia 2007, rubrica televisiva che affronta le tematiche più importanti che riguardano il mondo delle farmacie sia in Provincia di Teramo che in Abruzzo.

La quinta puntata è stata trasmessa l'11 Aprile 2007

Sono intervenuti:
dottoressa Rossella Del Vomano, titolare di una farmacia ad Aprati,
il dottor Giuseppe Zunica, collaboratore di una farmacia di Sant’Egidio,
la dottoressa Giovanna D’Angelo, titolare di una farmacia di Teramo

Il filmato ha una durata di 17m.

Redazionali televisivi prodotti da Federfarma di Teramo, trasmessi da un'emittente privata e realizzati da Federico Ioannoni e da Vincenzo Cicconi della Pacot Video.

E' visionabile all'interno del sito internet www.AbruzzoinTV.it e www.PacotVideo.it

mercoledì 28 marzo 2007

Pianeta Farmacia 2007 - 4 - Integrazione alimentare mirata



Quarta puntata di Pianeta Farmacia 2007, rubrica televisiva che affronta le tematiche più importanti che riguardano il mondo delle farmacie sia in Provincia di Teramo che in Abruzzo.

La quarta puntata è stata trasmessa il 28 Marzo 2007

Sono intervenuti:
prof. Vincenzo Salfi, responsabile del Parco Scientifico e Tecnologico d'Abruzzo
Dott. Carlo Zuccarini

Il filmato ha una durata di 21m.

Redazionali televisivi prodotti da Federfarma di Teramo, trasmessi da un'emittente privata e realizzati da Federico Ioannoni e da Vincenzo Cicconi della Pacot Video.

E' visionabile all'interno del sito internet www.AbruzzoinTV.it e www.PacotVideo.it

venerdì 16 marzo 2007

Marco Travaglio a Montorio al Vomano_(Teramo)


A Montorio al Vomano (Teramo) il giornalista Marco Travaglio presenta il libro "La Scomparsa dei Fatti".

La serata è organizzata dall'associazione Società Civile di Leo Nodari.

mercoledì 14 marzo 2007

Pianeta Farmacia 2007 - 3 - Alimentazione e Infanzia



Terza puntata di Pianeta Farmacia 2007, rubrica televisiva che affronta le tematiche più importanti che riguardano il mondo delle farmacie sia in Provincia di Teramo che in Abruzzo.

La terza puntata è stata trasmessa il 14 Marzo 2007

Sono intervenuti:
Dott.ssa Patrizia Chierichetti, titolare di una farmacia a Pagliare di Morro d'Oro
Dott. Mario Di Pietro (Primario di Pediatria e direttore e direttore regionale del centro di nutrizione Pediatrica di Atri)

Il filmato ha una durata di 18m.

Redazionali televisivi prodotti da Federfarma di Teramo, trasmessi da un'emittente privata e realizzati da Federico Ioannoni e da Vincenzo Cicconi della Pacot Video.

E' visionabile all'interno del sito internet www.AbruzzoinTV.it e www.PacotVideo.it

martedì 13 marzo 2007

Fornisco nel comune di Valle Castellana

Fornisco è una delle tante minuscole frazioni alle porte di Valle Castellana, in mezzo al verde di boschi salutari.
Un borgo sperduto a 741 metri di altitudine, a circa 24 chilometri da Ascoli Piceno e 35 da Teramo.
Il nome di Fornisco deriverebbe addirittura dalle devastanti guerre tra Romani e Cartaginesi Era in questi luoghi che le truppe facevano tappa per approvvigionamenti.




Ci sono ipotesi sul fatto che il toponimo Fornisco faccia riferimento all’habitat naturale dei dintorni ricchi di alberi di frassino.
Da alcuni vecchi documenti proverebbero l’esistenza di abitazioni già nel 1500 o forse prima.
Un occhio esperto comunque nota subito che l’abitato medioevale aperto di Fornisco è certamente di origine germanica.
Bisogna considerare che la valle del torrente Castellano costituisce l’immediato retroterra dell’area di Castel Trosino dove furono rinvenute tante tombe formanti una grande necropoli longobarda.

Nel 1871 fu realizzato un grande censimento e Fornisco, allora capoluogo del Comune, risultò essere abitato da 118 anime.
Nel 1860 il Re Vittorio Emanuele II, durante un viaggio per scoprire le condizioni di estrema povertà in cui versava il Sud dell’Italia, si fermò in visita nel borgo e gli abitanti entusiasti fecero a gara per ospitare l’illustre viaggiatore.

Il paese si ripopola solo in estate.
Recandosi in visita all’antico borgo si possono notare le numerose scritte scolpite sugli architravi.
Una di queste sembra essere il benvenuto antico in una bottega di epoca settecentesca dove, rovinata dal tempo, un’insegna mostra un fabbro e il suo aiutante intenti a lavorare con l’incudine.

Nelle vicinanze, in una panoramica altura chiamata Collesecco, sono stati rinvenuti resti di torri che presumibilmente facevano parte di una complessa opera fortificata di epoca medioevale a guardia del vallone del Castellano.

Il video è stato realizzato da Vincenzo Cicconi della Pacot Video (www.PacotVideo.it – www.Abruzzointv.it)

mercoledì 28 febbraio 2007

Pianeta Farmacia 2007 - 2 - Influenza



Seconda puntata di Pianeta Farmacia 2007, rubrica televisiva che affronta le tematiche più importanti che riguardano il mondo delle farmacie sia in Provincia di Teramo che in Abruzzo.

La seconda puntata è stata trasmessa il 28 Febbraio 2007

Sono intervenuti:
dott.ssa Laura Cori, titolare di una farmacia a Nereto
Dott. Pierluigi Tarquini (Unità Operativa Malattie Infettive, Ospedale “G. Mazzini” Teramo)

Il filmato ha una durata di 17 minuti.

Redazionali televisivi prodotti da Federfarma di Teramo, trasmessi da un'emittente privata e realizzati da Federico Ioannoni e da Vincenzo Cicconi della Pacot Video.

E' visionabile all'interno del sito internet www.AbruzzoinTV.it e www.PacotVideo.it