Un borgo sperduto a 741 metri di altitudine, a circa 24 chilometri da Ascoli Piceno e 35 da Teramo.
Il nome di Fornisco deriverebbe addirittura dalle devastanti guerre tra Romani e Cartaginesi Era in questi luoghi che le truppe facevano tappa per approvvigionamenti.
Ci sono ipotesi sul fatto che il toponimo Fornisco faccia riferimento all’habitat naturale dei dintorni ricchi di alberi di frassino.
Da alcuni vecchi documenti proverebbero l’esistenza di abitazioni già nel 1500 o forse prima.
Un occhio esperto comunque nota subito che l’abitato medioevale aperto di Fornisco è certamente di origine germanica.
Bisogna considerare che la valle del torrente Castellano costituisce l’immediato retroterra dell’area di Castel Trosino dove furono rinvenute tante tombe formanti una grande necropoli longobarda.
Nel 1871 fu realizzato un grande censimento e Fornisco, allora capoluogo del Comune, risultò essere abitato da 118 anime.
Nel 1860 il Re Vittorio Emanuele II, durante un viaggio per scoprire le condizioni di estrema povertà in cui versava il Sud dell’Italia, si fermò in visita nel borgo e gli abitanti entusiasti fecero a gara per ospitare l’illustre viaggiatore.
Il paese si ripopola solo in estate.
Recandosi in visita all’antico borgo si possono notare le numerose scritte scolpite sugli architravi.
Una di queste sembra essere il benvenuto antico in una bottega di epoca settecentesca dove, rovinata dal tempo, un’insegna mostra un fabbro e il suo aiutante intenti a lavorare con l’incudine.
Nelle vicinanze, in una panoramica altura chiamata Collesecco, sono stati rinvenuti resti di torri che presumibilmente facevano parte di una complessa opera fortificata di epoca medioevale a guardia del vallone del Castellano.
Il video è stato realizzato da Vincenzo Cicconi della Pacot Video (www.PacotVideo.it – www.Abruzzointv.it)
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